La Storia di Vittorio e Lorenza

Vittorio e Lorenza hanno scelto di abitare nella casa di famiglia che amano molto, per preservarla e nella speranza di tramandarla alle generazioni future.

 
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La casa come centro aziendale

La dimora era parte di una vasta proprietà agricola.

A differenza di altre zone della Toscana nelle quali la campagna é costellata di ville, che erano le case padronali delle varie fattorie, in Valdorcia le stesse si trovavano all’interno dei borghi circondati dalle mura, per proteggersi dalle incursioni dei briganti , come Tiburzi e Baicche, che fino al XIX secolo hanno imperversato nella zona.

Per questa ragione abbiamo sempre considerato la casa e l’azienda agricola come un tutt’uno.

Dopo la fine della mezzadria Vittorio, laureato in agraria, ha assunto la direzione dell’azienda, che ha chiamato Il Rigo dal nome del primo appezzamento passato sotto la sua direzione, prima modernizzandola e successivamente trasformandola in una azienda biologica, una delle prime della Valdorcia ad operare questa scelta.

Lorenza era appena laureata in agraria quando ha conosciuto Vittorio, e ha incoraggiato e sostenuto fin dall’inizio la scelta dell’agricoltura biologica che in quegli anni cominciava ad essere riconosciuta e certificata a livello europeo

Abitare in una casa antica

Vittorio e Lorenza hanno deciso fin dall’inizio di abitare la casa in centro storico, pur avendo già il progetto di ristrutturare i poderi della proprietà per aprire l’Agriturismo Il Rigo.

“Ho subito amato questa grande casa, con le finestre a vetri piombati che si affacciano sul giardino, con i pavimenti in cotto tirati a cera, con i soffitti a cassettone dipinti ad arte. C’era qualcosa nella mia storia che ritrovavo in queste mura”

L’avventura dell’inizio non è stata sempre facile. Non tutte le stanze avevano il riscaldamento, e tra queste c’era la camera da letto che veniva riscaldata ogni sera con una stufa a legna e nelle serate più fredde anche con il caminetto, per cui spesso ci addormentavamo con il bagliore delle braci che ancora illuminavano la camera.

Sono convinta che il miglior modo per preservare una dimora storica sia utilizzarla
— Lorenza Santo
Ristrutturare col cuore

Nel corso degli anni abbiamo affrontato molti lavori per rendere la casa più confortevole e per mantenerla in buone condizioni.
Tutte le piccole modifiche necessarie devono sempre rispettare la storia l’architettura della casa e i materiali con cui è stata costruita.
Pur con le nuove possibilità che la tecnica ci mette a disposizione, la storia si deve sempre leggere nei muri. Fortunatamente abbiamo conosciuto molti artigiani esperti e consapevoli che ci hanno aiutato nelle nostre scelte.
In una casa storica c’è sempre qualcosa da scoprire, una decorazione murale che era stata ricoperta di intonaco oppure che una nicchia nel muro è stata in passato una finestra di una casa preesistente, o una canna fumaria di cui ignoravamo l’esistenza.

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